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Tutta la poesia, di ogni luogo e di ogni tempo, suggerisce come guardare il mondo: in maniera indiretta e obliqua, talvolta incerta e piena di dubbi, ma sempre con l'originalità che le viene dalla lingua e dalla musica nelle quali si esprime. Insegna, insomma, a "vedere le cose". Questo libro tenta di ricostruire i tratti fondamentali di quella visione quali emergono dalla lirica irlandese del Novecento, concentrandosi sull'opera dei due premi Nobel William Butler Yeats e Seamus Heaney - che non a caso ha intitolato proprio Seeing Things una sua raccolta -, ma espandendosi anche a ciò che è avvenuto prima, a partire dalla colonizzazione monastica medievale, e dopo, fino ai poeti di oggi. Una cultura, però, vede le cose, e se stessa, anche attraverso le immagini che dipinge o che scolpisce, la esibisce nei manoscritti che copia e minia, nei luoghi dove si trasferisce e s'impianta: per questo il libro è arricchito di fotografie di paesaggi, codici antichi, dipinti. Senza la pretesa di voler costruire una storia esaustiva della lirica o dell'arte irlandese, Piero Boitani in queste pagine offre al lettore un'occasione unica per immergersi nel territorio e nella cultura dell'isola verde.